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Dai cuscini e dai materassi in lattice ci si aspetta un comfort ottimale per anni. Il materiale deve possedere tre qualità fondamentali:
- adeguata elasticità (sostegno puntiforme e risposta dinamica);
- appropriato condizionamento dell’aria (eliminazione dell’umidità e corretta conduzione del calore);
- capacità di mantenere tali caratteristiche nel tempo.
1) Adeguata elasticità
L’elasticità e la resilienza descrivono l’energia e la velocità con cui il lattice riacquista la forma originaria quando cessa la pressione. Oltre alla natura chimico-fisica del materiale, incidono anche fattori interni (disegno e struttura della lastra) ed esterni (rete/letto, peso e postura).
Un’elasticità adeguata significa:
- Morbidezza al tatto per piccole compressioni: la superficie si adatta immediatamente alle forme del corpo.
- Sostegno progressivo per compressioni maggiori: il corpo è sorretto senza punti di pressione, con la colonna in posizione naturale.
Il grande vantaggio del lattice è l’elasticità puntiforme, superiore ad altri materiali: spalle e fianchi sprofondano il giusto mentre le altre zone sono sostenute, con benefici ortopedici e miglior micro-circolazione.
Curva di isteresi
Se si rappresenta la deformazione al crescere e al diminuire del carico si ottengono due curve: quanto più sono vicine (minore area di isteresi), tanto più il comportamento si avvicina all’elasticità ideale, con migliore efficienza energetica e comfort.
2) Condizionamento dell’aria e microclima
Il lattice è naturalmente traspirante: la struttura a milioni di cellule aperte consente un continuo ricambio d’aria. I movimenti notturni generano un effetto “pompa-risucchio” che aiuta a smaltire umidità e calore.
Canali e forature orizzontali/verticali (alveoli) migliorano ulteriormente la ventilazione. Al momento dell’uso, cuscini e materassi non devono risultare troppo umidi né eccessivamente caldi/freddi: il giusto microclima evita l’“effetto piastra” o il raffreddamento eccessivo.
Differenze con espansi artificiali
Alcuni espansi (specie a bassa densità) possono presentare cellule parzialmente chiuse dovute a stabilizzanti di processo; anche dopo aperture meccaniche restano membrane meno permeabili. Il lattice, invece, nasce con cellule collegate e completamente aperte.
Alla compressione, l’espanso concentra lo sforzo nello strato superficiale, che tende a occludersi e isolarsi dal materiale sottostante. Il lattice reagisce come massa omogenea evitando la formazione di strati compatti poco traspiranti.
Distribuzione della pressione
Sistemi di mappatura (es. Ergo Check a 648 sensori) mostrano che il lattice riduce i picchi pressori rispetto a buoni materassi a molle, con minori risvegli e movimenti durante la notte. Pressioni oltre ~32 mmHg possono ostacolare la micro-circolazione e aumentare l’agitazione notturna; il giusto supporto favorisce fasi di sonno più profonde.